Alto potenziale cognitivo a scuola. Riconoscere e formare l’allievo.
Vademecum per i docenti. ZPS-APC

Origini e conseguenze dell’APC

di Giovanni Galli

Quali le implicazioni sul piano scolastico?
Siccome il funzionamento cerebrale è differente, risulta differente anche la maniera d’imparare. In primo luogo potremo osservare le differenze tra i processi di input ed i processi di output. Se questi allievi possono essere folgoranti, intuitivi, esprimere un sacco di conoscenze, eccetera, dall’altro lato possono essere fragili sul piano esecutivo ed emotivo.

Gli accorgimenti pedagogici non devono portare ad una quantità superiore di esercizi, ma qualche cosa d’altro, di differente. Questi giovani hanno bisogno di varietà, di sfide, di obiettivi per mantenere alta la motivazione.
Il pensiero arborescente funziona per associazioni, senza controllo delle tappe intermedie, senza avere per forza avere una coscienza delle proprie procedure, in svariate direzioni simultaneamente. Non è un pensiero tipicamente sequenziale che si fa passo dopo passo.

A) Arborescenza
Esempio di arborescenza:
La maestra (il maestro) dice agli allievi:
“facciamo un dettato. Scrivete: … il gatto è un animale”.

Il gatto …
È un mammifero, della famiglia dei felini. I felini sono: il leone, la tigre … che è zebrata ma non è u felino.
Felis catus, carnivoro.
Il nonno ha un gatto.
Ma quello nero di chi è …?
In Egitto si chiamava Bastet.
Ha cinque lettere (come in egiziano, ah no sono 6. In inglese CAT tre lettere, 5 in italiano, 6 in egiziano. in francese 4, CHAT).
Chissà se la signora X che è sola, dalla morte del marito, un gatto le farebbe compagnia.
Ci sono molti gatti randagi, soli.
Bisogna ancora scrivere, scrivere, scrivere.
Il ron ron lo fanno quando stanno bene …
Chissà come fanno.
Volevo un gatto nero …
Il Gatto e la gabbianella (Sepulveda).
Romeo er meglio del Colosseo (gli aristogatti).
tutti quanti tutti quanti tutti quanti voglion fare il jazz … (sulla musica degli Aristogatti).

B) Memoria
Bisogna distinguere la memoria a lungo termine, dalla memoria a breve termine, nonché dalla memoria di lavoro.
La memoria a lungo termine in un soggetto ad AP risulta molto sovente altamente performante. Ciò è osservabile nel grande numero di conoscenze (enciclopedia) che questi soggetti possono avere.
La memoria a breve termine e soprattutto la memoria di lavoro variano in funzione della motivazione e dell’attenzione messa in un’attività.
Ciò che però spesso si osserva è l’intasamento dei processi esecutivi, in quanto che (metafora del Tetris, vedasi https://giovannigalli-ch.com/metodi-di-studio-e-plusdotazione/ ) spesso troppi elementi vengono ad essere evocati contemporaneamente. Ciò implica una difficoltà selettiva, e ansia di prestazione, non sapendo da dove partire e come ordinare il flusso dei pensieri.
Molto sovente il soggetto ad alto potenziale non conosce i propri processi e flussi di pensiero. Sa le soluzioni senza conoscere i passaggi intermedi.

Vedasi il “Metodo del cavallo”. https://www.academia.edu/42327812/Il_metodo_del_cavallo

C) Gestalt
Questo ci porta al modo di funzionare intuitivo.
Il legame tra input ed output sembra illustrare molto della vita dell’APC, sia che questo sia considerato sotto un aspetto cognitivo quanto emotivo.
Potremmo semplificare: facilità in entrata, difficoltà in uscita.

Mettere dentro e metter fuori.
Per input si considera l’insieme dei dati, delle informazioni, delle istruzioni, della quantità di risorse o materie prime, immessi in un impianto; ciò che entra e viene “depositato”.

L’APC assorbe molto velocemente e intuitivamente gli stimoli sensibili esterni, integrandoli in una Gestalt.

Una Gestalt può essere definita come una percezione di un tutto unico, organizzato. La Gestalt si configura come una totalità, una forma strutturata, un insieme unitario e non come una giustapposizione di elementi isolati. Le parti non preesistono al tutto, ma traggono le loro caratteristiche della struttura del tutto, come una struttura definitiva avente una sua forma individuale, e non come una giustapposizione di unità elementari.

A questa velocità e potenza di integrazione (input), non corrisponde sempre e necessariamente un’elaborazione (output) altrettanto performante.
In questo concorrono vari fattori, che siano neuropsicologici, come la discrepanza fra competenze di ragionamento e competenze esecutive, la reattività emotiva e l’ipersensibilità.

La ri-elaborazione di una Gestalt richiede sempre un lavoro importante di verifiche, di tappe, di sequenze organizzate, controllo metodo, eccetera.
L’input è personale.
L’output è sempre sociale, deve assumere una veste per gli altri.
L’output corrisponde all’uscita, indica i dati che costituiscono il risultato finale di una elaborazione.

Spesso l’output “APC” è fuori controllo.

I soggetti ad AP hanno bisogno costantemente di capire il perché e le ragioni alla base di un esercizio. Possono fare molte domande a questo proposito e proporre molte resistenze. La motivazione è fondamentale. La forte necessità di comprensione è strettamente legata alle paure e alle ansie. La ricerca di senso è una costante.
Questi soggetti non vogliono essere differenti, ma hanno bisogno di essere considerati nelle loro particolarità. Vogliono essere degli apprendisti attivi, creativi. Hanno bisogno di persone di riferimento. Hanno bisogno di esercitare il loro senso umoristico.
Necessitano di una buona conduzione, anche se possono essere apparentemente renitenti alla autorità. Il quadro autoritario non è apprezzato, quello autorevole va attivato. Quello autorevole va attivato.
Un allievo ad AP a bisogno di trovare presso il suo insegnante:
– capacità di ascoltare
– rispetto profondo delle differenze,
– conoscenza e comprensione delle sue caratteristiche,
– una condizione “leggera” della giustizia e dell’ordine,
– la proposta di attività di alto livello,
– il coinvolgimento sociale,
– una pedagogia del progetto,
– un contesto creativo e di ricerca,
– ecc …

D) La motivazione è una delle chiavi essenziali per la riuscita dell’allievo ad alto potenziale in classe.
Lui deve essere riconosciuto nella sua specificità, deve essere accettato con me, deve essere un apprendista attivo e non passivo, deve trovare la persona dietro l’insegnante deve esercitare l’humor ed essere inquadrato in un contesto autorevole.
La motivazione va sostenuta con proposte arricchenti e coinvolgenti. La pedagogia del progetto e della scoperta è assolutamente necessaria.
Il giovane deve sentire di essere appartenente a un gruppo, sentirsi libero e insicurezza.
Il contesto pedagogico deve essere assolutamente accogliente.

E) La velocità di apprendimento è connessa alla motivazione. Questi giovani imparano in fretta. Quindi si pone il problema della gestione dei “tempi morti”.
I giovani ad AP passano mediamente almeno metà del loro tempo in classe ad aspettare che gli altri abbiano finito, oppure a ripetere algoritmi che già hanno acquisito.
Come ricordato, una migliore mielinizzazione favorisce una rapidità superiore della conduzione degli impulsi nervosi.
L’orale è molto più rapido, quindi possono essere meno a proprio agio nelle attività scritte, che rallentano il loro pensiero.

4) L’alto potenziale e l’ipersensibilità hanno ripercussioni anche sul piano emotivo.
Le domande esistenziali primarie, che possono essere trattate da un punto vista intellettuale, sono cariche di inesperienza e di ansia. Possono quindi essere sommersi dalle domande oppure prendere posizione di chiusura, per difendersi.

Se l’alto potenziale non è tenuto in giusta considerazione le conseguenze sono la deriva nella noia e nel disinteresse. A scuola, il sotto rendimento fa il verso dell’iper adattamento, o dei comportamenti oppositivi.

L’iper eccitabilità e l’ipersensibilità comportano la percezione di stimoli ed emozioni più numerose ed intense. Il pensiero attivo in permanenza affatica e sfocia in paure, in ansie esistenziali, ansie di prestazione, senso di incapacità e fallacia.
Le ripercussioni intrapsichiche possono impattare piu o meno fortemente nella vita interiore del giovane.
Il tasso di vigilanza elevato, l’umore, il ripiego su di sé, la suscettibilità, l’intellettualizzazione, il rifiuto scolastico, la necessità di controllo sono altrettanti meccanismi difensivi, che possono reggere un soggetto ad AP che non è cosciente del suo funzionamento e che non è stato condotto alla comprensione delle proprie caratteristiche e prerogative.

Tutti i diritti riservati Aprile 2021